Ant(rop)ologica | Milano

 

Ant(rop)ologica

September 12 - November 08,2013 | photography | 3001Lab Rossosegnale, Milano
For the first time in Milan RossoSegnale presents L’ANTOLOGICA the photography anthology of the artist Andrea Morucchio who “challenges” the evocative 3001Lab spaces through an accurate display of image composition, its appearances and colors.

And, nevertheless, it is also ANTROPOLOGICA i.e. an anthropological performance as Andrea tells about places and persons in specific scenarios, hidden or barely outlined human being, or however alive and pulsating whereby Andrea’s shadow is visible and he is a frank witness, like a microphone playing relations, societies, politics.

Either in reportage abroad or in his ‘home made” work between Marghera and Venice, Morucchio’s look is a true recording, direct, unmediated and simple as only someone with an innate and vivid sense may even tell new stories which we might figure to ourselves. Finally ROPe, which in this wordplay represents the link that lead us along this route of loud visual emotions, pictorial excellence and new tales.

Morucchio’s work is not only painting but also filmmaking: he’s like the Terence Malik in his windy cornfields, or Sofia Coppola’s waiting, absence and silence of places and among people, or even the Wong Kar Wai’s boundaries, with his full contents between dark and light, hint of attendance, unsaid words, never-ending stories.

L’Antologica fotografica dell’artista Andrea Morucchio, per la prima volta a Milano, “sfida” gli spazi evocativi di RossoSegnale in un percorso di rara precisione compositiva dell’immagine, delle sue forme e colori. 

È, tuttavia, anche Antropologica perché Andrea racconta delle storie di persone nei luoghi, esistenze nascoste, appena accennate. Oppure vive, pulsanti, dove egli stesso si staglia in un’ombra: testimone non celato, e non calligrafico, ma microfono di esistenze, di società, di politiche. Nel reportage di viaggio, come nel lavoro “sotto casa”, tra Marghera e Venezia, il suo sguardo è una registrazione diretta, di quella semplicità che solo chi ha un innato senso pittorico è capace di vestire anche di una storia, che non rivela, ma che ci possiamo raccontare. 

ROPe è infine, in questo gioco di parole, la corda che tiene unite, per noi, queste opere in un percorso di forti emozioni visive, di vero godimento estetico, di perfezione pittorica e contenuto di narrazioni. 

Il suo lavoro è pittura, ma è anche cinema: Terence Malik del vento che scuote i campi, Sofia Coppola delle attese, delle assenze e dei silenzi nei luoghi e fra persone; Wong Kar Wai dei confini e degli spazi tra luci ed ombre e dei vuoti tra gli individui, accenni di presenza, parole non dette, storie mai concluse. (A.Bozzoli, R. Simoni)