Glocal | Mestre

 

Glocal

April 13 - May 12, 2012 | photography | Centro Culturale Candiani, Mestre, Venezia

Curated by Enrico Gusella
It is on the terrain of the city as a landscape not only industrial or housing, but also connective, of networks and relationships that Glocal 3 starts and develops; following this directive Morucchio presents a selection of works from the Play Ground, Modern Venice and La Hanbana series.

Glocal intends to be a sort of radiography, internal / external to the territory and to the "social actors" that make it alive. But what is represented at Candiani is a story not only between "center and periphery" but also between generations and photographic genres - architecture, landscape, cities and individuals, or rather society and its transformations - and between identities capable of giving rise to the development and transformation processes of the territory and the cities, these areas, to which photography has always played a decisive role as a vision of the world and as a development of our perception and representation visual.
Exhibiting artists: Elio Ciol, Enzo e  Raffaello Bassotto,  Luca Campigotto, Giovanni Chiaramonte, Roberto Salbitani, Marco Zanta, Marina Giannobi, Josef Rainer
E' sul terreno della città come paesaggio non solo industriale o abitativo, ma anche connettivo, di reti e relazioni che parte e si sviluppa Glocal 3, e proprio nel segno della relazione e della complessità trae senso lo sviluppo della mostra attraverso la consistente pattuglia di fotografi tesi a interpretare un quadro globale dei cambiamenti.

Fra “Centro e periferia” significa quindi, fra identità e alterità, interno/esterno, dentro/fuori ma, soprattutto, indagine per recuperare bisogni, forme  e valori, che si manifestano attraverso configurazioni tese a dare una lettura il più possibile organica e complessa della realtà ambientale e paesaggistica dei nostri tempi.

Glocal intende essere così una sorta di radiografia, interna/esterna al territorio e agli "attori sociali" che lo rendono vivo. Ma quella che si rappresenta al Candiani, è una storia non solo fra "Centro e periferia" ma, anche, fra generazioni e generi fotografici - l'architettura, il paesaggio, le città e gli individui, ovvero la società e le sue trasformazioni -  e fra identità in grado di dar luogo allo sviluppo e ai processi di trasformazione del territorio e delle città, ambiti, questi, a cui la fotografia, da sempre, concorre in maniera determinante quale visione sul mondo, e quale sviluppo della nostra percezione e rappresentazione visiva.